venerdì 14 settembre 2012

La libreria 2.0 che stravolge i canoni classici







Il web offre piacevoli sorprese, non è una novità, ma talvolta la creatività è tale che va esplorata e compresa. E diffusa ovviamente. Ho comperato un libro sul sito Ultima Books, una creazione di Simplicissimus,  e già ne ero rimasto piacevolmente sorpreso per la scelta di promuovere i consigli dei librai e non i libri più venduti. Quando poi ho ricevuto a breve due mail, intriganti e per nulla invasive, è scattata la voglia di conoscere di più. Così ecco a voi le risposte che 
Lucia Zitelli e Ciccio, all’anagrafe Francesco Rigoli, mi hanno regalato per descrivere come sia possibile ritagliarsi una reputazione on line.   


in che modo il vostro modello di libreria on-line si discosta da quello di Amazon e Ibs tanto per citare quelle più note?
Amazon, IBS e altre librerie utilizzano un modello, detto brutalmente, da "supermercato": Entri, trovi le offerte speciali e i best seller bene in evidenza, col rischio che si assomiglino un po' tutte. Noi abbiamo preferito un modello da "libreria di fiducia". Vieni in libreria, cerchi cosa ti piace anche se magari non è l'offerta del momento, e cerchiamo di mettere in evidenza libri differenti da quelli proposti dagli altri. In sostanza, cerchiamo di fare i librai. 

Che cosa fare in particolare per differenziarvi?
Innanzitutto siamo l'unica libreria online con due librai veri (io e Lucia), che ci mettono la faccia. Cerchiamo di mantenere un rapporto diretto con i nostri lettori, attraverso le nostre proposte, il blog, le nostre newsletter (alle quali consiglio di iscriversi), i social network, la chat in libreria e molto altro.

A quale pubblico in particolare vi rivolgete?
A tutti gli amanti dei libri che non vogliono essere trattati soltanto da clienti ma, appunto, da lettori. 

In che modo cercare di costruire una community?
Come dicevo prima, attraverso lo scambio continuo tra noi e chi frequenta Ultima Books. Non utilizziamo nessuna strategia particolare e nessun trucco per aumentare i nostri follower, semplicemente ci piace affidarci al contatto umano. 

Ho ricevuto da voi due email molto curiose e affascinanti: la prima mi porgeva gli auguri di buon compleanno tre giorni dopo dicendo di farlo proprio per differenziarsi dagli altri e mi offriva un buono sconto (graditissimo), la seconda mi chiedeva di recensire i testi comperati. Che altre soppresse avete nel cappello?
Molte altre sorprese! Soprattutto puntiamo ad arrivare anche dove le librerie online solitamente non arrivano, per far conoscere meglio la letteratura digitale a chi ancora ha qualche remora. Per quanto riguarda le mail, anche in quel caso abbiamo sempre odiato le mail "istituzionali", dove ad esempio ci si rivolge al destinatario chiamandolo "Gentile Cliente". Se conosciamo chi ci sta davanti, perché non chiamarlo per nome?

Come sfruttare la rete per farvi conoscere?
Soprattutto attraverso twitter, Facebook e il nostro blog. Abbiamo in programma diverse iniziative per l'autunno, che ancora stiamo studiando.

Che importanza hanno i social media secondo voi per costruire una reputazione e più specificatamente nella vostra strategia?
Sono molto importanti, proprio perché consentono un rapporto immediato con chi sta dall'altra parte. Senza social network difficilmente si potrebbe instaurare una conversazione, invece, fortunatamente, possiamo farlo.

Proponete anche la possibilità di pubblicare ebook a scrittori inediti?
Simplicissimus, la società di cui facciamo parte, ha un servizio di self publishing tra i più apprezzati, Narcissus. Ha già pubblicato quasi 800 libri, con ottimi risultati.  

Quali sono i temi e i post più apprezzati dai lettori del vostro blog?
Sul blog parliamo un po' di tutto, dalle curiosità del mondo dell'editoria e delle tecnologie, oltre a consigli di lettura e molto altro. Uno degli esperimenti di maggior successo è stato quello del retrobottega, ogni giorno io e Lucia raccontavamo cosa fosse successo in libreria durate la giornata. Un modo per farci conoscere meglio e aprirci ancora di più ai lettori, un esperimento che probabilmente ripeteremo anche perché ci ha divertito moltissimo. 

E-book o carta: nella vostra percezione quale futuro per l’editoria?
Ci vorrà ancora del tempo, ma carte e bit convivranno per un po'. L'importante sarà non credere che uno sia nemico dell'altro, sono soltanto modi diversi per leggere un testo. Che poi sia su carta, su tablet o e-reader poco importa, l'importante è che si legga di più.  

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