lunedì 8 luglio 2013

Quattro punti essenziali per ottenere il successo con il passaparola organizzato



Nel suo famoso libro The Tipping Point, tradotto in Italia con il titolo Il punto critico, Malcom Gladwell esplora le ragioni del successo del passaparola. O per meglio dire perché alcuni fenomeni abbiano uno sviluppo rapido ed ampio, come una epidemia, e altri invece non riescano a superare la soglia di pochi affezionati cultori.
Mentre suggerisco a tutti di prendere confidenza con questo affascinante studio, che vanta anche una ampia diffusione in rete, (segnalo in coda alcuni siti essenziali) vorrei riflettere sull’influenza che le persone hanno in questo processo e come potersi avvantaggiare di questo spicchio dell’approccio di Gladwell per promuovere le proprie soluzioni. Se è possibile farlo.
Infatti secondo l’autore sono necessari tre fattori per propalare una notizia, un prodotto, un approccio:
-       la legge dei pochi, che riguarda le persone come veicolo del messaggio
-       il fattore di presa: quanto cioè il messaggio è in grado di rimanere “appiccicato” alla mente degli altri e a essere facilmente trasmesso
-       il potere del contesto, ovvero dove si sviluppa il fenomeno e quali siano le circostanze che ne favoriscono la valorizzazione.
Concentriamoci, come dicevo, sulle fattore umano, vale a dire secondo la definzione di Gladwell, la legge dei pochi.
Tre sono le tipologie di persone che possono innescare un fenomeno di crescita:
-       i connettori, che conoscono una infinità di persone e possono arrivare pressoché ovunque
-       gli esperti del mercato, per la loro autorevolezza
-       i persuasori, capaci di influenzare e convincere grazie al loro tratto comunicativo.

È interessante notare queste descrizioni anche perché a volte queste tre qualità convivono nella medesima persona.  Ma anche se questi fattori fossero spalmanti su persone diverse, è importante notare che è di queste persone che dobbiamo andare a caccia per renderle ambasciatori del nostro messaggio. Che può essere ovviamente quello di comperare il nostro prodotto.
Abbiamo introdotto nella nostra strategia la ricerca di figure di questo tipo per trasformarle in ambasciatori entusiasti di ciò che proponiamo?
Il processo è semplice, forse più complesso applicarlo, ma non è detto che dobbiamo farlo da soli senza il supporto di consulenti capaci di aiutarci. Lo possiamo definire il metodo per ottenere il successo con il passaparola organizzato:

a)    identificare un messaggio che “attacchi”. Non si tratta solo di capire cosa dire del proprio “prodotto” ma anche come dirlo, sintetizzarlo in un modo che sia facilmente ricordabile e, ancora meglio, faccia venir voglia di comunicarlo, di condividerlo;
b)   identificare le tre tipologie di persone: e oggi la rete mi aiuta. Chi sono i connettori nel mio mondo? Chi ha grande seguito di followers, amici, lettori del proprio blog? Queste sono le persone da ricercare e convincere;
c)    chi poi ha una grande autorevolezza nel mio settore? Posso intervistarlo, e far rilanciare il suo messaggio dai connettori: la serietà riconosciuta dell’esperto diffusa dal connettore può essere una grande forza a mio vantaggio;
d)   chi può essere persuasivo? Come posso valorizzare questa capacità? Una video intervista da rilanciare? Chiedergli di sviluppare un messaggio ottimale?

E voi come vi considerate? Appartenete ad una di queste categorie? Chi secondo voi nelle vostre conoscenze, magari nella rete. Possiede queste qualità? Come potete coinvolgerlo nel vostro successo?
Avete incontrato questi personaggi o forse siete cadute preda dei fuffologi, come bene spiega Veronica Gentili in questo suo brillante e simpatico post?



Wikipedia e il sunto del libro (originale inglese)



2 commenti:

Unknown ha detto...

Ho trovato molto interessante questo articolo. Con Gladwell ci ho passato qualche settimana, tre anni fa, leggendo il suo libro Outliers. Mi ha permesso di conoscere la regola delle 10.000 ore. Complimenti per questo articolo. Andrò a comprare il libro immediatamente. Grazie, ti leggerò volentieri.

Paolo Pugni ha detto...

Grazie Dario, scusa il ritardo ma mi ero perso il commento....

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