lunedì 3 febbraio 2014

Quando la rete produce lavoro attraverso il passaparola: l'esperienza di Susanna Vai.


Mi scrive un amico, girandomi una mail ricevuta via Linkedin: “è arrivata anche a te? Interessante!”.
Sì, interessante: Susanna si propone come assistente di direzione virtuale. Mi piace per diversi motivi: la creatività, l’intraprendenza, il cogliere il momento del mercato, il provarci. Non fermarsi a piangere –immagino una storia lavorativa finita- ma valorizzare le proprie competenze e essere innovatori. Per lo meno per il mondo italiano.
La contatto e le chiedo di raccontarmi di sé.
Ne viene fuori davvero un bel quadro che mi piace condividere con voi.


Ci spiega meglio la sua professione?
L’assistente virtuale (AV) è una libera professionista che fornisce servizi online e offline, sulla base delle proprie competenze, lavorando da remoto (da casa, dal proprio ufficio) e utilizzando programmi e piattaforme accessibili dal web


Come le è venuta l’idea?
Ero venuta a conoscenza di questa professione leggendo su internet l’intervista di una ragazza italiana  trasferitasi in Argentina che fa l’AV da diversi anni e la cosa mi aveva incuriosito, ma, in quel momento, avevo il mio lavoro e non ho approfondito più di tanto. Poi, qualche mese fa, mi sono ritrovata con una lettera di licenziamento in mano ed ho deciso che, visto che dovevo cercarmi un altro lavoro e di questi tempi è un’impresa, tanto valeva buttarsi in un’impresa più grande: costruirmi la mia attività in proprio.

A chi è rivolta? Penso sia ai clienti sia alle potenziali colleghe o…. concorrenti?
Dipende dai servizi che si intendono offrire. Per quel che mi riguarda, avendo io un’esperienza soprattutto come Executive/Personal Assistant di figure del top management aziendale, mi rivolgo soprattutto a imprenditori, liberi professionisti, proprietari di piccole/medie aziende che hanno necessità di avere un aiuto, un supporto nel mandare avanti la loro “routine” quotidiana, ma che per diversi motivi non possono permettersi una persona fissa che lo faccia. Quando parlo di “diversi motivi” mi riferisco a ragioni economiche (io sono stata licenziata per quello), ma anche a ragioni di tempo impegnato e pagato. Mi spiego meglio: una dipendente può essere assunta per lavorare part time o full time (80 /160 ore mese), ma se non vi è lavoro tale da occuparla per tutto quel tempo deve comunque essere pagata, di conseguenza, facilmente si rinuncia alla persona. Una AV invece lavora per il tempo necessario, quindi può essere contrattata per 20/40/50 ore mese, dipende dalle esigenze del Cliente.
Ho lavorato anche per blogger e giornalisti di testate on line, preparando i testi per i loro post/articoli, chiaramente con le informazioni da loro fornite.
Paradossalmente, le potenziali colleghe sono anche concorrenti, nel senso che un’assistente che lavora fissa in un ufficio può, di punto in bianco, mollare tutto e diventare AV. Tuttavia, credo che ci possa essere spazio per tutte e questo dipende soprattutto dai potenziali Clienti che devono “capire” fino in fondo questa professione e approfittare dei vantaggi.

Un lavoro fatto a distanza? Un’idea per valorizzare anche le mamme?
Sicuramente ! Le mamme, le casalinghe anche, purché ci sia una professionalità da offrire.

Quali i vantaggi di affidarsi a una assistente virtuale a distanza?
Sono parecchi: cominciamo da quello economico, che è il più importante. Come ho già detto, una AV è una libera professionista, quindi NON E’ una dipendente o una telelavoratrice. Ciò significa che, da parte di chi decide di affidarsi ad una AV, non esistono obblighi di versare i contributi, pagare straordinari, ferie, malattia, ecc.: si pagano solo le ore effettive di lavoro svolto e i servizi concordati. Altri vantaggi:
non è necessario fornire l’ufficio, il PC, i software, le licenze, il telefono perché una AV ha già tutto quanto di suo;
non vi è un tempo limite per lavorare con una AV: può essere contrattata per un pacchetto di ore, per un progetto, per un evento

Come si fa a diventare assistente virtuale?
Ci si lancia ! Che non è una battuta, ma è proprio ciò che si deve fare, il primissimo passo. Bisogna essere consapevoli di volerlo fino in fondo e di non arrendersi alle difficoltà, che non sono poche, soprattutto qui in Italia, dove la figura che non lavora in ufficio è guardata ancora con un certo sospetto. Una volta convinti di voler proseguire, basta farsi affiancare da un bravo commercialista che consiglierà il regime fiscale migliore per l’ azienda, aprire la Partita IVA, dotarsi di un PC e partire con il proprio sito internet…senza quello non c’è storia ! Inoltre, io ho avuto la fortuna di “imbattermi” nel Primo Corso in Italiano per Assistenti Virtuali e mi sono iscritta subito: per 3 mesi ho seguito le lezioni in webinar, quindi senza spostarmi da casa, e mi si è aperto un mondo ! Perché, è inutile, in Italia, sotto certi aspetti, siamo veramente ancora agli antipodi…

Che prospettive ha una ragazza che intraprenda questa professione?
La prospettiva di poter fare un lavoro che da sicuramente molte soddisfazioni, poter gestire la propria vita senza lo stress tipico di chi deve invece viaggiare e trascorrere buona parte della giornata seduta in un ufficio, può imparare moltissime cose nuove messe a disposizione dal web, può decidere la propria formazione, la propria crescita professionale. Questa professione è nata 15 anni fa ca. negli USA dove è diffusissima (ora anche in Sud America, oltre che in tutti i Paesi anglofoni), tanto che, al giorno d’oggi, esistono aziende fatte solo di personale virtuale (il commercialista, l’avvocato, il fiscalista, ecc)

È un lavoro anche per… maschi?
Ma certamente ! Proprio perché un ‘AV mette a disposizione le proprie capacità, questa attività può spaziare nei campi più diversi. Per esempio, esistono numerosi AV maschi che lavorano come informatici, molti di loro sono indiani (dell’India) e sono anche quotati molto bene.

Come fa per promuoversi? Come riesce a sfruttare la rete per aumentare il suo giro di affari?
Sono partita con il mio sito internet, ho creato il mio blog per far conoscere e capire come “funziona” questa attività, ho creato il profilo aziendale nei Social Media, ho contattato direttamente alcuni persone che ho valutato essere il mio target di Clienti, adesso ho iniziato la pubblicità pay per click. Premetto che comunque io faccio questa attività ancora da poco tempo, ma è indispensabile lavorare per avere una (valida) web reputation, è grazie a quella che il giro di affari potrà aumentare. Il famoso “passaparola” non è mai stato così indispensabile come in questa professione!

Lei che ha avuto una idea così creativa, che consigli può dare a delle giovani che cercano lavoro oggi?
Di non fermarsi e pensare solo “oddio non trovo lavoro”, ma di espandere i propri orizzonti, le proprie vedute, di credere nelle proprie idee, anche se questo vuol dire lasciare delle certezze (la “zona di comfort”) per affrontare qualcosa di cui si sa poco o niente. Può anche essere che vada bene !
E se, tra queste giovani, qualcuna volesse intraprendere la professione di Assistente Virtuale e iscriversi al “Primo corso in Italiano per AV” può trovare il link sul mio sito.


Ecco come Susanna si presenta
Susanna Vai- Vivo nella campagna pavese con mio marito, mio figlio, un cane e due gatte. Ho alle spalle studi linguistici e una pluriennale esperienza professionale la maggior parte della quale dedicata ad assistere figure manageriali di alto livello. Ho un carattere irrimediabilmente ottimista e questo mi ha permesso di compiere passi che, per alcuni, possono essere considerati…sconsiderati! Per esempio, lasciare un lavoro a tempo indeterminato per lanciarmi nel lavoro interinale che ho fatto per 6 anni. Ora, ma questa volta per cause di forza maggiore, l’ho rifatto e mi sono costruita (anzi, diciamo che è ancora in costruzione) la mia attività di Assistente Virtuale.
Ho diversi hobbies, ma un’unica grande passione: la cucina.

Ed ecco dove la potete trovare
YouTube  

2 commenti:

Mary ha detto...

Complimenti Susanna!

Non solo sei una professionista molto in gamba, ma anche una persona con doti imprenditoriali: motivazione, intraprendenza, perseveranza, per cui, un'Assistente Virtuale da 110 e lode!

Paolo Pugni ha detto...

Hai proprio ragione Mary, Susanna è una donna che non si è fatta travolgere dalle circostanze, ma ha saputo spremere dalla difficoltà una occasione per re-inventare con creatività il suo futuro.
Merita che si faccia conoscere il suo coraggio!
Grazie

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